La trappola (pericolosissima) sul sentiero del successo.

L’Italia è un paese meraviglioso, forse il Paese più bello al mondo.

Nei secoli precedenti tutte le grandi imprese sono iniziate in Italia: il commercio (con le repubbliche marinare), l’arte, la musica, le invenzioni, la moda… insomma: siamo sempre stati il centro del mondo!

Siamo dei geni assoluti quando c’è da inventarsi una soluzione o creare un prodotto.

Siamo i numeri 1.

Ne sono fortemente convinto.

Sono altrettanto convinto che, dentro di noi, abbiamo un istinto di sopravvivenza superiore alla media che ci permette di andare avanti nonostante le difficoltà e che ci fa trovare sempre e comunque una soluzione ai problemi.

 

NOI non accettiamo l’idea di “fallire”.

 

Sarà perchè siamo particolarmente orgogliosi, oppure che siamo dediti alla famiglia e vogliamo il bene di chi ci sta accanto… insomma : la pagnotta dobbiamo portarla a casa!

Il problema è che, spesso, l’imprenditore agisce d’istinto basandosi sull’intuito e sulle emozioni del momento.

Capiamoci: l’istinto dell’imprenditore, il “fiuto”, è una qualità che rispetto e che adoro.

Però spesso vengono prese decisioni senza valutare i “pro” e i “contro” di quello che si sta facendo… entrando così in un sentiero pieno di trappole pericolosissime per la vita della tua azienda.

Te lo spiego con un esempio:

Capita che le aziende abbiano periodi di alti e bassi che possono dipendere dalle stagioni o da particolari condizioni di mercato.

Mettiamo il caso che Tizio, piccolo imprenditore veneto che produce scarponi da trekking da più di 20 anni, come ogni anno sia in viaggio verso la fiera di settore che si tiene in Germania.

Durante il tragitto qualcosa lo turba.

Quest’anno gli ordini sono stati leggermente inferiori rispetto all’anno precedente e la cosa non lo fa stare tranquillo…

“Chissà come mai…” si chiede senza riuscire a darsi una vera risposta.

Il cervello, invece, non accetta il fatto di “non avere una risposta” come non accetta il fatto che “sia colpa mia”.

 

E allora cosa succede?

 

Te lo dico io: inizia a sfornare una serie di scuse e finte spiegazioni per colmare il vuoto lasciato dal “chissà come mai..”

E’ tutto un “sarà colpa della crisi”, “hanno comperato prodotti cinesi”, “i concorrenti avranno abbassato il prezzo”, “i clienti non capiscono il mio prodotto”, “sono tutti cattivi con me” e la più pericolosa di tutte: “dobbiamo aumentare il numero di prodotti per avere più possibilità di vendere”.

…mi viene la pelle d’oca solo a scriverlo…

Tizio arriva finalmente alla fiera (in cui ci sono tutti i concorrenti) e inizia a girare per gli stand.

Guarda, osserva, ruba con gli occhi in cerca della soluzione che potrebbe fare la differenza.

Ad un certo punto, quando lo sconforto sta per prendere il sopravvento, nota qualcosa. Un piccolo stand in fondo al padiglione.

C’è movimento. Decine di persone dentro e fuori lo stand.

“Che cavolo sarà?” si chiede.

Avvicinandosi nota subito che si tratta di una nuova azienda, una start up, che propone scarponi da trekking con colori fluo.

 

ECCOLA! LA SVOLTA!

 

Una linea di scarponi da trekking con colori fluo! Se loro hanno lo stand pieno di persone, figurati che successo sul mercato!

Emozionato e in preda ad una “crisi mistica creativa”, Tizio torna come un missile in Italia e inizia a contattare i fornitori, disegna modelli, crea il prototipo e mette in produzione i primi modelli alla velocità della luce… come solo un buon artigiano sa fare!

Peccato però che Tizio, sull’onda delle emozioni, non avesse analizzato cosa stesse succedendo in fiera, dentro quel piccolo stand.

Certo, lo stand era pieno. Certo, il prodotto era nuovo e mai visto.

Però un dettaglio, anzi due, doveva fargli capire che c’era qualcosa di strano:

1. il grande tavolo buffet dentro lo stand e il fatto che tutti stessero mangiando e bevendo a sbaffo;

2. le due gentili e amichevoli signorine in minigonna che con un gran sorriso ti invitavano ad entrare a dare un’occhiata;

 

Tizio era caduto nella trappola.

 

La trappola delle scelte prese alla leggera, senza una giusta analisi.

Ma lui questo non lo sa e continua per la sua strada.

Foto, cataloghi, campionari, proporre il prodotto ai negozianti.

E qui scopre l’amara realtà: il mercato NON VUOLE quel prodotto.

Il cliente che acquista scarponi da trekking preferisce i toni naturali, i colori stessi della natura.

E’ l’inizio della fine.

Tizio ha investito tempo, energie e soldi per una linea di prodotti che rimane nel suo magazzino ed ora è in difficoltà finanziaria.

“La crisi” pensa lui, “una leggerezza incredibile” dico io.

Questo racconto è tratto da una storia vera.

 

Perchè te l’ho raccontata?

 

Perchè queste cose succedono tutti i giorni in tantissime aziende in tutta Italia.

E il motivo è uno solo: non hai utilizzato il giusto approccio al Marketing (quello vero e serio fatto da professionisti) !

Con una semplice analisi di mercato, Tizio avrebbe risparmiato decine di migliaia di euro.

Ma c’è una buona notizia: puoi evitare questo e molti (moltissimi altri) errori madornali!

L’unico modo per dare risultati in azienda è quello di pianificare una serie di azioni basate su un tipo specifico di cliente e sulla tua categoria specifica di prodotto o servizio.

NIENT’ALTRO.

Nessun trucco. Nessuna magia.

Scoprirai la soluzione vera ed efficace che permette alle aziende di crescere e prosperare nel mercato!

 

Se non l’hai ancora fatto, clicca qui questa è la strategia step-by-step che sta cambiando l’approccio delle aziende al marketing sulla via per la crescita.

 

Al tuo successo,
Alessandro Bergamin